
Non ho mai amato molto la scuola, lo devo ammettere, inutile dare la colpa al sistema scolastico o agli insegnanti, nella mia testa avrei voluto fare altro, o almeno, avrei voluto provare a farlo, ma non mi è stato concesso.
Il mio desiderio era quello di fare il pasticcere, ricalcare le orme di mio padre che per oltre 50 anni lo aveva fatto prima di me.
Mio malgrado, i primi ad opporsi a questa decisione furono i miei genitori ed in primis proprio mio padre. Certo da un lato sarebbe stato felice di vedere uno dei suoi figli fare il suo lavoro, ma a preoccuparlo era l’enorme difficoltà che questa vita riserva.
Alzarsi la mattina presto e tornare la sera tardi, lavorare senza tregua sia il sabato e la domenica etc…
Il problema dei miei genitori era una mix di luoghi comuni che accompagnavano la società, ovvero:
- Avere in un posto fisso;
- Possibilmente lavorare in banca;
- Investire in titoli di stato;
- Possedere una casa di proprietà.
Dopo mille discussioni e confronti mi “avevano convinto” e pensando che quella fosse la miglior cosa da fare per me, decisi di proseguire gli studi.
Dovevo prima ottenere un diploma da ragioniere e poi avrei fatto l’università in Economia.
Per il diploma nessun problema, mentre per quanto riguarda l’università, ho frequentato i primi due anni, dopo di che ho rinunciato e mi sono concentrato su una qualsiasi professione che mi potesse garantire uno stipendio.
Più ci penso e più mi pento di non essermi battuto per le mie idee, scegliere di NON SCEGLIERE era stato il più grande errore della mia vita.
Tirando le somme: ho fatto per anni il commesso, lavorando a volte con turni estenuanti, da mattina a sera, senza sabati e domeniche, ma la vera beffa sai quale è stata?
Non aver imparato un mestiere.
Non me ne voglia chi ancora fa il commesso o lavora in un negozio, non sto dicendo che non sia un lavoro, anzi tutto si può dire, meno che non sia faticoso ed impegnativo, tuttavia è una professione facilmente replicabile e dalle competenze non vendibili, se non nello stesso contesto.
Lavorare presso un artigiano, fare il meccanico, l’idraulico, l’elettricista o il pasticcere, ti consentono un domani, di poter spendere le tue competenze, aprendo un’attività o se sei particolarmente bravo, rivenderti al miglior offerente.
Le mie scelte migliori sono arrivate dopo aver sbagliato.
Lascia che i tuoi figli siano liberi di scegliere.
Il fatto che tu da genitore voglia guidare tuo figlio non è certo un errore, ma è bene che tu sappia che c’è un enorme differenza tra “guidare per far scegliere” e “guidare e scegliere al suo posto”.
Invece di soffermarti sulle cose che sa fare e su quelle che secondo te deve imparare, aiutalo a coltivare il suo talento, spronalo a sperimentare ed a confrontarsi, abitua tuo figlio a saper accettare le critiche e farne tesoro.
Altrimenti la la sua vita sarà condizionata da scelte che non gli appartengono, si troverà a recitare un copione di vita che non ha mai scelto.
Questo atteggiamento che molti genitori hanno adottato con i propri figli, ha portato gran parte della popolazione a svolgere un lavoro che non sopporta o che comunque non gli appartiene.
La conseguenza inevitabile delle imposizioni subite dai nostri genitori, si materializza ogni volta che dobbiamo fare una scelta e si trasforma in paura che accada qualcosa di negativo, ci fa immaginare una situazione che ti farà stare male e ci rende incapaci di fare quella scelta.
Forse anche a te è capitata la stessa cosa e fino ad oggi avresti voluto cambiare lavoro e magari hai anche provato a farlo senza riuscirci.
Se hai cercato soluzioni per cambiare lavoro, avrai trovato solo un concentrato di tecnicismi o di tecniche per proporti alle aziende, ma nessuno ha mai cercato di chiarirti gli aspetti legati a “come” scegliere.
In questi anni ho concentrato tutte le mie forze, per cercare di creare un processo che potesse rendere consapevole e mirata la scelta del proprio posto di lavoro.
Pensa ad una società in cui ciascuno abbia consapevolezza delle proprie capacità e priorità e riesca ad ottenere il posto che giustamente gli spetta nel mondo del lavoro.
Pensi che sia impossibile?
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A presto.
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