
In questi anni, ho inviato centinaia di curriculum, testando e cercando di comprendere come comportarsi, presentarsi, cosa scrivere e NON scrivere alle aziende.
Questo mio metodo mi ha consentito poi, di aiutare decine di persone a cambiare lavoro, ho compreso che ognuno di noi ( anche TU ), decide di cambiare lavoro per motivi diversi, ed è per questo che ho deciso di creare questa “rubrica” composta da questi articoli, per riassumere quali sono le ragioni più diffuse, quando è giusto cambiare e quando no.
Ne ho scelte 10, in realtà potrebbero essere anche di più, se vuoi puoi commentare l’articolo dicendomi cosa ne pensi e aggiungere eventualmente la tua opinione.
Ottenere un lavoro che ci possa far crescere personalmente e professionalmente, che possa assicurarci un ottimo stipendio e non occupi la gran parte della giornata e possibilmente che non sia nemmeno troppo stressante….
Questo è quello che normalmente si dice riguardo al posto di lavoro ideale secondo molti addetti ai lavori.
Come va nella vita reale la tua giornata? Inizi la giornata con l’impressione di essere già in ritardo (e probabilmente lo sei 😀 ), lotti col traffico e le coincidenze dei mezzi ( treni, bus, metro etc… ), arrivi puntuale nel tuo ufficio e cominci a lavorare. Telefonate, mail, documenti e burocrazia….
Arriva mezzodì, a volte la pausa è troppo veloce e quasi non hai il tempo di mangiare che è già ora di riprendere. E via si ricomincia fino a sera, dove finalmente tirerai le somme della produttività della giornata, ci saranno giorni dove sarai “gasatissimo” per i tuoi risultati ed altri in cui non combinerai nulla.
E via di ritorno a casa… si cena, un film e già si pensa al giorno dopo che ci attende.
Si è vero, ho voluto estremizzare la situazione, eppure spesso vivi questa situazione e ti senti ostaggio del tuo lavoro, il tempo non ti basta mai, non è vero?
Questo è soltanto uno dei 10 motivi che spingono le persone a cambiare lavoro.
Vi guiderò passo passo, ad analizzare tutte le situazioni che ho incontrato in questi anni.
Cambiare lavoro e “scappare” prima che sia troppo tardi
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla grande “crisi” che ha letteralmente abbattuto intere aziende anche ben strutturate.
Mi auguro davvero tu non sia capitato in questa situazione spiacevole, so benissimo cosa si prova.
Tu credi nell’azienda per la quale lavori, lavori con sacrificio anche se sai che le cose non stanno andando per il verso giusto.
Ottieni rassicurazioni riguardo al tuo posto di lavoro, ed anche quando la paga non è più precisa come prima, cerchi di non lamentarti e speri che tutto possa cambiare.
Ti alzi una mattina e ricevi un sms dove ti dicono che non sei più parte dell’azienda.
“Giuro, è successo davvero!!!”
Incredibile! Tu ti sei fidato, ti avevano promesso che sarebbe andata in maniera diversa e ti rendi conto che forse sei stato ingenuo ed avresti dovuto cercare un lavoro prima.
Ora sei senza lavoro, hai la tua famiglia sulle spalle, un mutuo, la macchina da pagare e nessuno può aiutarti. A cosa è valso restare?
Ci sono molte persone che ho aiutato con un percorso, un sistema che sono riuscite ad evitare che questo accadesse, sono riuscite a trovare un lavoro proprio prima che la sua azienda chiudesse, o si trasferisse all’estero. Quando guardi l’azienda in cui lavori, puoi dirti sicuro che le cose vadano per il verso giusto?
Spesso siamo concentrati nel fare “solo” il nostro lavoro, senza soffermarci su come funziona l’azienda nella quale lavoriamo. Quando ho fatto questa domanda a persone potenzialmente interessate ( aziende in crisi che potevano chiudere da un momento all’altro ), nessuno ha saputo rispondermi. La risposta che ho ottenuto da quasi tutti è “ la MIA azienda penso vada bene”.
Penso??? E se chiude che fai? Vai in “disoccupazione” e aspetti?
Tutti ci immedesimiamo nell’azienda in cui lavoriamo, parliamo spesso di “MIA” azienda solo per il semplice fatto di farne parte. Abbiamo tutti questo senso di appartenenza che ci vincola e rimanere fino alla fine, anche un po’ per paura di non saper dove andare.
Molti potrebbero dirvi che i numeri della vostra azienda non vi devono riguardare ed invece siete tenuti a saperlo. Dovete sapere se l’azienda in cui lavorate è un’azienda “sana”. Abito in Brianza, che può essere considerato uno dei luoghi più produttivi d’Italia, dove piccole e medie imprese si mischiano a colossi e multinazionali.
Qualche mese fa è capitato che una grande ed importantissima azienda aveva annunciato dei tagli di BEN 200 persone. Per 6 mesi i lavoratori, si sono affidati al dialogo tra sindacati e azienda. Hanno atteso fiduciosi che tutto si sistemasse e NESSUNO si è preoccupato di trovare un nuovo lavoro.
Dopo 6 mesi il taglio è stato comunque fatto ed a quel punto sono sopraggiunte alcune forze politiche a dare voce a questi lavoratori ed ad oggi vi sono alcune trattative aperte ma senza risoluzione, passano i mesi e le persone sono a casa senza lavoro. Il problema l’approccio mentale che abbiamo nei confronti del lavoro.
Pensi anche tu che qualcuno tutelerà i tuoi interesse senza volere qualcosa in cambio? Lo Stato, i sindacati, i politici, le aziende, guardano esclusivamente PRIMA i loro interessi, tu sei un numero, e prima te ne renderai conto, prima potrai vivere sereno e tranquillo.
Per questo devi conoscere i numeri dell’azienda in cui lavori, devi essere al corrente di cosa sta succedendo e di cosa accadrà.
Con il mio sistema, non posso insegnarti ad uscire dalle sabbie mobili, ma posso spiegarti come evitare di finirci dentro.
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