
Hai mai pensato a come far diventare la tua azienda più competitiva? Spesso per adeguarsi continuamente al mercato in continuo mutamento è necessario migliorare le proprie capacità muovendosi a 360 gradi ma facendo una mossa alla volta.
Condurre un’azienda è come fare una partita a scacchi, in cui spesso anche una pedina se mossa nel modo giusto può farti vincere la partita.
Fare la differenza
Certo sei sei un imprenditore attento, in questi anni ti sarai accorto di quanto sia difficile rimanere competitivo in un mercato dove spesso “apparentemente” vince chi fa il prezzo più basso.
La verità è che ormai è necessario avere particolare attenzione verso i propri conti e continuare a monitorarli per capire quanto sarà possibile investire in materie prime, marketing etc…
Tutto vero…o quasi!
Se hai i migliori prodotti e fai un ottimo marketing, sicuramente molti dei tuoi clienti compreranno da soli, è anche vero che una buona parte invece, vorrà avere maggiori informazioni, un riferimento che possa sempre risolvere i loro problemi, una persona che sappia dar loro consigli concreti sulle loro scelti, in poche parole una persona di cui potersi fidare.
Quindi per quanto un cliente si possa avvicinare alla tua azienda, nel momento in cui troverà una persona poco qualificata e competente è molto probabile che non scelga di comprare da te.
In questi anni mi sono confrontato con centinaia di imprenditori ed aziende e quasi tutti ritengono il loro servizio impeccabile.
Ho chiesto loro di fare un esperimento “coraggioso”, chiedere a tutti i loro clienti una valutazione dei loro servizi prodotti, del loro sistema vendita, dei loro collaboratori (impiegati, dipendenti, centralinisti etc…).
Il risultato?
Disarmante.
La maggior parte dei clienti in molti casi, valutava il prodotto o servizio come “buono” ma riteneva molto scarsa la professionalità, le competenze, il modo di porsi dei dipendenti dell’azienda.
L’amara verità da accettare è che le persone che assumi e che lavorano con te, possono diventare la tua arma segreta che magnetizza e fidelizza in maniera irreversibile i tuoi clienti, oppure trasformarsi in “Criptonite” che allontana per sempre la maggior parte delle persone potenzialmente interessate a comprare da te.
Dico questo con la certezza di aver lavorato per anni nella grande distribuzione, dove regnava il caos.
Disordine, poche competenze, vigeva l’arte dell’arrangiarsi ed a vincere era il prezzo più basso.
Decisi dopo qualche anno di passare ad un “negozio di quartiere” che vendeva gli stessi identici prodotti ed il cambiamento fu immediato.
Imparai col tempo a migliorare la mia accoglienza, le mie competenze, la mia intraprendenza ed i risultati furono da subito visibili poiché da uno zero diventai una persona di cui potersi fidare.
Passati due anni però, mi sembrava di essere tornato come prima: mancanza di stimoli e incapacità di alzare l’asticella.
La mia situazione è molto più diffusa di quanto ci si aspetti.
L’imprenditore vede la sua azienda come un figlio da far crescere, l’attenzione ai particolari è d’obbligo.
Per un dipendente il lavoro è solo un lavoro.
Terminato l’entusiasmo iniziale diventa tutto terribilmente abitudinario ed anziché mantenere il livello acquisito, addirittura si fanno passi indietro.
E’ un po’ come nelle relazioni di coppia, dapprima c’è attrazione e chimica ma successivamente tutto diventa scontato ed abitudinario ed occorre quindi adoperarsi per dare nuovi “stimoli”.
Lo stimolo deve essere il sapere, la voglia di imparare cose nuove, porsi obiettivi concreti e reali che una volta raggiunti danno diritto ad un “premio”, qualifica, etc…
Il vero problema è che in Italia si crede molto poco alla formazione.
Gli imprenditori cosi come i propri collaboratori, hanno bisogno continuo di nuovi stimoli, idee, strategie, tecniche, competenze da imparare ed applicare.
Aziende e Formazione
Il trend in Italia è in calo molto forte, basti pensare che nel 2016 le aziende che hanno investito in formazione sono ben 240.000 in meno rispetto al 2015 e negli anni 2017 e 2018 i dati sono ulteriormente peggiorati.
Nei Marriot Hotel, il cliente viene al secondo posto, mentre sono i dipendenti ad essere al primo, perché è la loro buona formazione ad assicurare all’hotel che il cliente ritorni a sceglierli.
Il sapere, il know how di un individuo sono fonte di innovazione che va adeguatamente coltivata, diffusa, fatta circolare, ricombinata.
L’azienda quindi deve essere in grado di diffondere ciò che produce ma deve far si che le conoscenze, la creatività e le esperienze abbiano una rapida condivisione e una crescita collettiva.
Se vuoi trasformare i tuoi collaboratori in uno strumento vincente, devi pianificare corsi di aggiornamento interni ed esterni all’azienda, in cui la persona possa migliorarsi e aumentare le sue capacità.
I corsi non devono essere una scelta, devono essere parte di un percorso. Se un dipendente è contrario o negativo riguardo la frequentazione di un corso che potrebbe conferirgli miglioramento personale, non è un buon collaboratore e potenzialmente potrebbe rappresentare un freno alla crescita della tua azienda.
Misura i risultati!
Se fai formare i tuoi collaboratori ed investi il tuo tempo, i tuoi soldi, devi anche concretamente essere sicuro che abbiano portato beneficio alla persona e di conseguenza alla tua azienda.
Poni obiettivi realizzabili giornalieri, settimanali, mensili ed al raggiungimento di questi premia la persona.
Ad esempio per gli addetti vendite puoi proporre di portare la vendita di un servizio prodotto da “X” a “Y” unità.
Se fai due calcoli e valuti quanto esattamente guadagnerai dall’aver venduto quella fetta in più di ciò che vendi, investi una parte di quel budget nel premiare il collaboratore singolo o tutta l’unità di vendita.
Se credi che formare un dipendente sia un costo e non un investimento è solo perché non conosci esattamente quanto NON stai guadagnando dal non farlo.
Mantenere un ambiente di lavoro produttivo ed educarlo al continuo cambiamento permetterà a te ed alla tua azienda di essere sempre competitivo ed un passo avanti agli altri.
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