
Lo so, starai pensando che questo articolo sarà uguale a molti altri che provano a trattare l’eterno problema che si pone di fronte a chi vuole dare una svolta alla propria vita lavorativa. E’ giusto che tu sappia che non esistono soluzioni uniche uguali per chi vuole sapere come cambiare lavoro, ma di certo è necessario conoscere alcune aspetti fondamentali per poter affrontare con più consapevolezza la difficile scelta di cambiare la tua occupazione ed addentrarsi nel mercato del lavoro.
In questo articolo cercherò quindi di darti alcune indicazioni utili, rispondendo ai dubbi comuni che probabilmente ti sarai posto anche tu, ad esempio confrontando i motivi che portano alla scelta di licenziarsi (insoddisfazione, scontro con colleghi, ecc.), alle problematiche da superare (es. comunicarlo all’attuale datore di lavoro, comunicarlo in famiglia, ecc.) e alle principali tipologie di opportunità lavorative che si possono presentare a dai 25 ai 55 anni.
Per ognuno di questi casi valuteremo gli aspetti positivi e negativi, e proverò a darti qualche indicazione per capire come lasciare il tuo lavoro e prendere una nuova via.
Quando e come cambiare lavoro e decidere di licenziarsi
Le motivazioni che portano a voler cambiare la propria situazione lavorativa possono essere differenti da persona a persona, ma di base si possono classificare in 3 tipologie:
- insoddisfazione materiale
- insoddisfazione psicologica
- insoddisfazione economica
- eventi esterni
Il lavoro diventa insopportabile e ripetitivo: insoddisfazione materiale
Quando ci si trova per anni a compiere le stesse azioni o le stesse procedure (anche mentali), risulta fisiologico accusare la sensazione di voler cambiare vita lavorativa, scoprire come fare, con l’intenzione di ricercare qualcosa che porti una motivazione nuova e più stimolante.
Alcune persone tendono a reprimere questa sensazione e continuano, per vari motivi, a mantenere il loro attuale posto di lavoro.
Qualcuno invece non sopporta più la situazione lavorativa e si tuffa alla ricerca di una nuova occupazione, molto spesso puntando a mansioni completamente diverse da quelle affrontate in precedenza, proprio per la voglia di qualcosa di nuovo.
Non sopporto il mio lavoro: insoddisfazione psicologica
Pur essendo appassionati del proprio lavoro, in alcune situazioni risulta insopportabile proprio il rapporto che si genera con i colleghi o addirittura con il datore di lavoro. Che si tratti di mobbing puro o di episodi sporadici di superiorità, rimane il fatto che non è più piacevole per una persona trascorrere 8 ore o più in quell’ambiente e vorrebbe essere completamente in un altro luogo. Rispetto all’insoddisfazione materiale, quella psicologica è molto più micidiale perchè va a minare anche i rapporti extra lavorativi e la vita quotidiana.
Voglio un nuovo lavoro che mi faccia guadagnare di più: insoddisfazione economica
La motivazione economica risulta essere al più diffusa e quella che porta più spesso a compiere realmente tutti i passi per capire come cambiare lavoro. Si tende a rimanere nel proprio ambito lavorativo, confermando le proprie competenze, ma bisogna scontrarsi con la competizione di altri candidati del proprio settore. Se la necessità di un guadagno maggiore è effettivamente reale, le obiezioni che impediscono al cambiamento risultano sempre più spesso superabili.
Migliorare e cambiare la propria vita: fattori esterni
Ci sono alcuni episodi della vita che segnano l’esistenza di una persona. Possono essere eventi positivi (ampliamento della famiglia, trasloco verso luoghi migliori, ecc.) o negativi (perdita di una persona di riferimento, assenze forzate per malattia, ecc.) ma devono essere considerate tutte come grandi opportunità per potere cambiare la propria vita e quindi si deve affrontare anche come cambiare il proprio lavoro.
Pur essendo eventi spesso improvvisi, vanno considerati come punti di svolta e prenderli in carico con consapevolezza e maturità risulta essere spesso una grandissima opportunità per dare definitivamente una svolta alla propria carriera professionale.
Andiamo ora ad analizzare le diverse fasce d’età.
Come cambiare lavoro a 25 – 30 anni
L’età dai 25 ai 30 anni è solitamente il periodo della vita che permette di fare le scelte in modo più rapido, dato che spesso si ha una mentalità molto aperta e situazioni che facilitano le scelte indipendenti. A volte però si ha qualche limitazione mentale dovuta proprio all’inesperienza o a situazioni più delicate.
Risultano anche vantaggiose le competenze ormai diffusissime in questa fascia di età, relative all’uso di tecnologie informatiche e dei vari social network, sia come strumenti di ricerca ma soprattutto come strumento di lavoro da presentare al futuro datore di lavoro.
Ovviamente però, come accade per tutti gli strumenti, si tratta solo di mezzi che devo essere utilizzati nel modo corretto per poter raggiungere il proprio scopo, cioè la voglie di voler cambiare vita lavorativa.
In questa fascia di età, pur avendo un legame affettivo, spesso non si è ancora genitori e quindi risulta più ‘semplice’ la scelta di accettare proposte anche al di fuori di una determinata area geografica. Questo porta ad ampliare le possibilità di trovare un nuovo lavoro e soddisfare le proprie esigenze.
Indubbiamente, vista la giovane fascia di età, è probabile che si debba sacrificare anche parte delle proprie passioni, o quanto meno riorganizzare le priorità per mantenerle. Questo porta anche a fare la differenza e a distribuire e comprendere meglio cosa risulta davvero importante in questo periodo di vita.
Vantaggi
- facilità nell’utilizzo di strumenti tecnologici
- tendenzialmente meno legami e quindi scelte vincolate
- possibilità di spostamenti
Svantaggi
- spesso scarsa abitudine al lavoro manuale
- bassa propensione a voler cambiare settore
- limitazione del tempo libero
Come cambiare lavoro a 35 – 40 – 45 anni
Dai 35 ai 45 anni statisticamente ci si inizia a trovare in un fascia di età dove la famiglia risulta essere un elemento preponderante della propria vita e che porta a condizionare le proprie scelte, anche quindi quelle legate alla propria voglia di scoprire come cambiare lavoro.
L’ostacolo principale risulta quindi il mettere da un lato sul piatto una situazione piuttosto stabile e dall’altro l’opportunità di migliorarla con l’intenzione di licenziarsi. Una scelta non facile, ma la maturità acquisita permetterà di scegliere e decidere in modo naturale.
Dalla parte buona abbiamo che in questa fascia di età si avrà maturato un’esperienza lavorativa di un certo livello e quindi questo porterà un vantaggio nella presentazione al nuovo datore di lavoro. Inoltre proprio l’età e il modo di porsi in determinate circostanze potrà fare la differenza rispetto a candidati più giovani, che spesso risultano meno formali e più propensi ad uniformare la comunicazione indifferentemente al contesto.
Chi si trova tra i 35 e i 45 anni ha il pregio di aver visto la nascita dell’era tecnologica moderna e quindi ha tutte le potenzialità per poter confrontare le generazioni pre e post web, dando un valore aggiunto alle capacità di valutazione delle situazioni, sfruttando anche tutti i dispositivi tecnologici a disposizione.
E’ la fascia di età sicuramente più complicata dove decidere di licenziarsi e voler cambiare lavoro, ma è anche quella che ti offre maggiori possibilità di crescita, sia come opportunità professionali, sia come forze motivazionali.
Vantaggi
- esperienza professionale acquisita
- maggiore consapevolezza
- possibili conoscenze tecnologiche mature
Svantaggi
- limitazione per cause familiari
- maggior costo per la futura azienda
- maggiore resistenza al cambiamento
Come cambiare lavoro a 50 – 55 anni
La fascia di età che parte dai 50 anni è sempre più attuale, soprattutto per la cosiddetta crisi lavorativa che ha coinvolto molte aziende, costrette a lasciare a casa molte persone. In questa categoria vanno racchiusi però anche chi decide volontariamente di cambiare lavoro per migliorare la propria vita per diversi motivi.
Si tratta forse della situazione più difficile da affrontare trovandosi in un mercato competitivo.
Bisogna tener presente però che si avrà un vantaggio non indifferente rispetto a concorrenti più giovani, ovvero l’esperienza.
Le tecnologie potrebbero essere il punto dolente, accusando un pò la mancanza di praticità e velocità proprio dovuta all’età, ma non deve essere un fattore discriminante. D’altro canto, se invece si ha una conoscenza, anche minima ma efficiente sull’uso di PC e di qualche software, o addirittura dei social, questo porta molta differenza.
Nel curriculum si deve sempre elencare le competenze che acquisite negli anni e le responsabilità assegnate e dimostrare la tua versatilità. Dal momento che si sta cambiando con coraggio carriera, è meglio dimostrare che il lavoro svolto in passato è stato proprio il motivo che orientarti verso l’impiego che si sta cercando.
Se non si ha impellente urgenza è meglio prendersi tutto il tempo che serve e aspettare che arrivi l’opportunità giusta. La pazienza ripagherà alla fine della ricerca.
Vantaggi
- grande esperienza professionale acquisita
- possibili conoscenze tecnologiche mature
- tempo a disposizione per apprendere e perfezionarsi
Svantaggi
- probabili limitazioni all’uso di qualche tecnologia (ma superabile all’occorrenza ;;)
- maggior costo per la futura azienda
- poca propensione a grandi spostamenti
Abbiamo analizzato le diverse fasce d’età, ponendo a confronto alcuni aspetti, comuni o meno, e questo ci ha permesso di valutare i punti di forza di ogni fascia d’età ed evidenziare anche i punti di debolezza.
L’età risulta quindi importante e non va sottovalutata ma tutte queste possibili fasce hanno tutte in comune qualcosa: la necessità di potersi presentare nel miglior modo possibile al nuovo datore di lavoro, guadagnandosi la possibilità di poter cambiare e migliorare la propria vita.
E’ fondamentale quindi pensare a se stessi come un prodotto da vendere dove l’acquirente deve essere il nuovo titolare d’impresa, catturando il suo interesse e dandogli tutto quanto è necessario per poterti far spiccare nel gruppo di possibili candidati.
Il primo strumento che bisogna ottimizzare è il Curriculum Vitae: una reale presentazione della tua persona e delle tue competenze, che deve colpire e lasciare il segno. Una pubblicità personale che deve rimanere impressa nella mente di chi ti concederà il suo tempo (spesso pochissimo) per capire chi sei. Sembra facile ma in realtà non è così semplice.
Avrai sicuramente letto la mia storia e quindi saprai benissimo che ci sono passato anche io. So benissimo cosa vuol dire ricevere dei rifiuti ai vari curriculum inviati e quanto questo possa fa passare la voglia di voler migliorare la propria vita lavorativa, vanificando ogni sforzo nel capire come poter cambiare lavoro.
Per questo ho deciso di creare e mettere a disposizione qualcosa che possa aiutarti fin da subito.
Se vuoi avere una buona base di partenza e qualche consiglio del tutto gratuito puoi scaricare la mia guida contenente tutti i passi per poter creare un reale curriculum magnetico, che possa catturare come una calamita l’attenzione del lettore, il tuo futuro datore di lavoro.
Non scoraggiarti senza provare e anche se hai già ricevuto qualche rifiuto, considera il tutto come un nuovo punto di partenza e trasforma gli errori in esperienza. Già seguendo i consigli della mia guida potrai iniziare a fare la differenza.
Se poi vuoi continuare a seguirmi e a leggere i miei articolo, sono sicuro che troverai ancora qualcosa di utile per soddisfare la tua voglia di voler cambiare lavoro, a 25 anni, 30, 40 o anche 50 anni e oltre.
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